Presentazione Squadre 2019, Mitchelton-Scott
Continua la trasformazione della Mitchelton-Scott, sempre più votata alle montagne. La formazione australiana da qualche anno ha iniziato una conversione che l’ha portata a salutare alcuni dei suoi uomini più rappresentativi per concentrarsi soprattutto sui grandi giri. Un percorso che nel 2018 ha dato finalmente i suoi frutti con la conquista della Vuelta a España, primo grande giro della sua storia, dopo i due podi ottenuti nel 2016. Se le ruote veloci sono state così sempre più sacrificate all’altare degli scalatori, come conferma anche l’ultima sessione di ciclomercato, restano comunque alcune buone carte su altri terreni come Ardenne e pavé.
Gli uomini più attesi
Consacratosi nel 2018 tra un Giro quasi vinto e una Vuelta in cui il riscatto non è mancato, Simon Yates è l’uomo di riferimento della compagine oceanica. La delusione della Corsa Rosa gli è servita e lo ha portato a maturare come forse solo una cocente sconfitta può fare, limitandone il lato scanzonato, ma portandolo a quella maturazione che a questo punto ne fa uno degli scalatori più temuti in gruppo, non più solo uno scattista di belle speranze. Ora lo attende una stagione molto difficile, in cui migliorarsi sarà tutt’altro che semplice, ma il percorso è più che promettente, facendone attualmente uno dei pochi (forse l’unico?) in grado di contrastare il dominio dei passisti-scalatori.
Per caratteristiche, suo fratello gemello Adam Yates sembra poter ambire agli stessi traguardi, anche se sinora qualcosa gli è mancato. Il 2018 non è stato il suo anno, soprattutto nel paragone (tanto crudele quanto inevitabile) con il fratello, ma ha mostrato comunque sprazzi delle qualità che possono portarlo ad ottenere risultati assolutamente in linea, con la possibilità evidentemente anche di differenziarsi leggermente, pensando magari maggiormente alle corse di un giorno, dove far fruttare un cambio di ritmo non comune.
In cerca di riscatto andrà chiaramente quello che invece sino a poco tempo fa sembrava il riferimento assoluto della squadra in salita. Con il doppio podio ottenuto fra Giro e Vuelta ormai tre anni fa, Esteban Chaves appariva destinato al grande salto. Incidenti e problemi di salute ne hanno invece frenato crescita e ambizioni, costringendolo a lunghi periodi di assenza e un ruolo quasi anonimo, al massimo da comprimario. A 28 anni ancora da compiere è tuttavia una corridore (e ancor prima un uomo) che sa cosa vuol dire soffrire e rialzarsi. Scalatore dal sorriso ammaliante, è sicuramente un corridore che ha ancora molto da dare.
A questo terzetto di capitani si affianca un interessante terzetto di giovani, Jack Haig, Lucas Hamilton e Damien Howson, che rappresentano il raggiante futuro australiano, oltre che sempre più solido blocco in supporto dei leader. Tra i punti di forza del team anche l’esperto Mikel Nieve, corridore in grado di fare la differenza per i propri capitani, ma anche di lasciare il segno in prima persona appena ne ha l’occasione. Arrivato dal Team Sky nell’inverno scorso, il basco si è dimostrato l’uomo in più, in grado di cambiare le sorti della corsa.
Non solo salite per la compagine australiana, che soprattutto sul pavé ha alcune soluzioni interessanti. Grazie a corridori come Luke Durbridge e Matteo Trentin la squadra ha infatti un buon potenziale offensivo anche nelle classiche del Nord, nelle quali poter cercare buoni risultati. Il primo ha recentemente dimostrato di non aver perso la sua potenza a cronometro, qualità al passo che combina con una buona tenuta sulle pietre, mentre il secondo ha come arma in più una ottima punta di velocità, che unita alla buona resistenza ai percorsi misti, ne fa una pedina importante su molteplici scenari. Campione europeo lo scorso anno, avrà sempre più spazio per cercare di confermarsi a livelli sempre più alti.
Meno blasonati, ma comunque in grado di portare successi interessanti sono corridori esperti come il sudafricano Daryl Impey, veloce e coriaceo come dimostrato conquistando il Tour Down Under, lo svizzero Michael Albasini, che soprattutto nei numerosi appuntamenti di prestigio in patria sa come lasciare il segno, e lo sloveno Luka Mezgec, elemento prezioso anche in prima persona su tracciati mediamente impegnativi, oltre che ottimo gregario.
Le giovani promesse
In una squadra nel complesso molto giovane, non mancano chiaramente gli uomini per il futuro (anche se spesso è già un presente). Oltre ai corridori già citati, sono interessanti gli arrivi di Dion Smith, corridore completo che con la Wanty Groupe – Gobert si è messo spesso in mostra per il suo carattere aggressivo, e di Nicholas Schultz, che alla Caja Rural – RGA non ha lasciato il segno, ma che ha convinto la sua nuova dirigenza a dargli una chance ad altissimo livello.
Tre invece i neoprofessionisti, tutti corridori capaci di imposi come i maggiori talenti della propria generazione. Il nostro Edoardo Affini, classe 1996, arriva da due stagioni con una importante formazione giovanile come la SEG Racing Academy, con la quale ha ottenuto risultati molto interessanti, imponendosi soprattutto come uno dei cronoman più validi della sua generazione. Duplice vincitore del campionato italiano di categoria (crono e strada), nella prova contro il tempo si è invece imposto ai Giochi del Mediterraneo e agli Europei, concludendo quarto i Mondiali. In una squadra che punta molto su questo esercizio, sicuramente può continuare la sua crescita, dando da subito un contributo importante.
Caratteristiche abbastanza simili per il possente Callum Scotson, già iridato su pista e che su strada si sta costruendo una buona reputazione ascendente come cronoman e potenziale prospetto per le corse al Nord. Anche lui 22enne, è il tipico prodotto della scuola australiana e troverà molti maestri ai quali affidarsi per continuare la sua crescita. Appena 20 anni invece per Robert Stannard, considerato tra gli astri nascenti per le salite, in squadra già dalla scorsa estate. Talento completo, arriva da un 2018 molto interessante, in cui ha battagliato con i migliori della sua categoria praticamente su ogni terreno, dal terzo posto al Giro delle Fiandre a quello del Giro d’Italia U23, passando per le vittorie al Piccolo Giro di Lombardia e al Giro del Belvedere, oltre ai numerosi piazzamenti al Tour de l’Avenir.
La Squadra
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